Vellutata di porri, patate e zenzero (e impariamo a cavarcela da soli)


Tanguy รจ un film francese del 2001. Parla di un ragazzo che proprio-proprio non voleva saperne di andar via di casa. Viveva a sbafo sulle spalle dei genitori che invece - nonostante fosse figlio unico - non desideravano altro che sbatterlo fuori.
Praticamente รจ quello che รจ successo a me. Piรน o meno.

 
Io vivevo da mesi beata in casa mia, sola, col gatto. Passavo dai miei genitori per mangiare, pranzi e cene quasi su ordinazione, sovente mi arrivavano messaggi su Whatsapp che recitavano qualcosa simile a "che vuoi per pranzo?" da lรฌ le mie cortesi ordinazioni (perchรฉ domandare รจ lecito ma rispondere รจ cortesia) "qualcosa di leggero/fammi una sorpresa/ho voglia di una bella bistecca" cose semplici, che a volte stimolavano l'inventiva culinaria, altra lasciavano tranquilli, altre ancora li portavano dal macellaio di fiducia.
Poi un giorno mia madre (si sa, le donne sono sempre le piรน spietate) mi prende e mi fa "Nร ima, io e te dobbiamo parlare"
Ora, non รจ per scarsa fiducia, ma siamo onesti, ogni qual volta mia madre esordisce con frasi del genere ne segue una menata pazzesca, roba che la corazzata Potรซmkin รจ un capolavoro da 11 Oscar.
Quindi io mi preparo, tolgo il piatto davanti a me, mi faccio spazio e cerco di ovattare il cervello fingendo attenzione ma concentrandomi mentalmente su argomenti di alta economia, finanza spicciola e medicina di base. Praticamente tento di mandarmi in confusione sperando di isolarmi in un ascetico silenzio e annuire falsamente per evitare contrasti con lei.
Invece stavolta il discorso inizia e finisce in una frase e questo mi frega, perchรฉ non ho il tempo materiale di prepararmi all'isolamento mentale: "Devi imparare a cavartela da sola, vieni a mangiare da noi solo i giorni festivi"
Ora. Ho quasi 40 anni, sicuramente ho una vita piรน semplice di un minatore gallese per cui badare a me stessa non รจ che sia poi cosรฌ difficile.
Solo, sai mamma, alla facilitร  della cucina espressa preferivo la comoditร  del mangiare a scrocco. Lo ammetto.

E niente, in tre battute di rapida sequenza sono stata "cacciata da tavola" e ho (ri)cominciato a badare a me stessa.
Faccio una spesa che non si limita piรน solo a biscotti, latte, patatine, salatini, birre e Jack Daniel's (beh, che c'รจ di strano, voi che comprate per la colazione e per quando invitate gente all'happy hour?) Acquisto verdure, surgelati, uova e legumi. Tanti legumi. 
Praticamente tendo pesantemente al veg.
Ok, mangiare meno carne era uno dei miei buoni propositi per il 2016 ma certo, non era cosรฌ che intendevo farlo. Pensavo fosse una scelta, non un'imposizione data dal "uff che noia, il macellaio sta da tutt'altra parte, non ho voglia di passare anche da lui, mi mangio dei ceci che tanto รจ uguale"
Dopo i primi momenti di orrore/indignazione/perdita dei punti cardine/perdita del senso della vita/perdita del denaro che lascio alle casse dei supermarket รจ subentrata una certezza.
Cazzo, mamma ha ragione.
Devo fare i conti con la mia vita, col bello e anche col brutto che ha dentro.
Devo mangiare da sola, una minestrina serale con un uovo e l'olio al tartufo spruzzato a tradimento, devo lavare i piatti e rimettere in uso la lavastoviglie. Devo, soprattutto, sapere e vedere che io ce la posso fare.
Un giorno una persona mi ha detto "non puoi contare nemmeno sulla tua ombra perchรฉ quando sei al buio non trovi nemmeno lei"
A parte l'esagerazione della frase il fondo di veritร , l'insegnamento, รจ che se impari a contare su te stesso tutto quello che ti viene dall'esterno รจ buono, รจ bene, รจ piรน di quanto sia. 
Ecco, io sto imparando questo, in questo inizio di anno che (tra l'altro) ha esordito proprio come non mi sarei aspettata potesse esordire. Una vera schifezza.
Ma credetemi se vi dico che... va bene cosรฌ!
p.s. che c'azzecca la vellutata? Beh, una sera avevo fame, patate, porri e zenzero. Ecco la cena improvvisata. D'altronde - a parte le menate su l'amore e la vita - resto una foodblogger.
Ingredienti (per due persone):
  • 350 gr di patate sbucciate
  • un porro di grandezza media
  • una grattugiata abbondante di zenzero fresco
  • sale
  • olio extra vergine di oliva
Come prima cosa tagliate a dadini le patate e mettetele in una pentola coperte di acqua fredda. L'acqua deve superare le patate di un paio di centimetri.
Accendete il fuoco e dopo circa 7/8 minuti dal bollore aggiungete il porro che avrete preventivamente lavato, privato della parte verde troppo coriacea e tagliato a pezzettini (sfaldandoli).
Salate e dopo circa 10 minuti tutto sarร  pronto. Verso fine cottura date una generosa grattugiata di zenzero fresco che donerร  un senso di fresco e di piccante a questa vellutata altrimenti troppo piatta e delicata.
A questo punto, servendovi del minipimer, frullate il tutto. Servite subito con un goccio di olio a crudo. 

Da mangiare guardandosi negli occhi, perchรฉ si sa, il porro รจ afrodisiaco...

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