Sono colei che vorrei essere...
È Domenica mattina, sono in viaggio verso Milano, sarò ospite di Artigiano in Fiera, la mostra mercato dell'artigianato che premia e promuove il genio italico, sotto ogni sua forma e manifestazione.
Stamattina mi sono alzata con il buio, non posso dire che mi abbia svegliato la sveglia delle 5:50 perchè ero giá sveglia da un pezzo, troppo nella testa per poter dormire, mi conosco, avrei bisogno di due menti, una potrebbe riposare e godersi un sonno ristoratore, con tanto di sacrosantissima fase REM e l'altra potrebbe continuare indisturbata a pensare, ideare, rilfettere, creare, immaginare e canticchiare (!!!).
Purtroppo, come tutti del resto, ho una sola mente, e mi è capitata la seconda (quando ti dice sfiga...) così il mio sonno è intervallato da risvegli, che non si dica che è questione di etá, ero così anche a vent'anni, sempre con la mente a lavoro.
Non è la prima volta che viaggio per lavoro, e non è strano che lo faccia, come tanti d'altronde, anche ora, mentre scrivo, il treno è pieno di persone che si dirigono a Milano, chissá quanti ci andranno per il mio stesso motivo.
Lo strano è che io un lavoro ce l'avrei, uno di quelli che ti permette di dormire fino a tardi nel week end, di programmarti le ferie ad Agosto e magari anche quelle a Natale.
Solo che non mi basta, non mi è mai bastato, o forse no, la veritá è che mi stava stretto.
Io sento il bisogno di fare altro, di fare quello che mi piace, cosa ci sarà mai di strano, la vita par'esser una, perchè sprecarla.
Lo strano è che io un lavoro ce l'avrei, uno di quelli che ti permette di dormire fino a tardi nel week end, di programmarti le ferie ad Agosto e magari anche quelle a Natale.
Solo che non mi basta, non mi è mai bastato, o forse no, la veritá è che mi stava stretto.
Io sento il bisogno di fare altro, di fare quello che mi piace, cosa ci sarà mai di strano, la vita par'esser una, perchè sprecarla.
E così, dopo tre anni e più di blogging, sono qui che viaggio in direzione Milano, per un lavoro interessante e che sento mio perchè tutto quello che ho costruito fino ad oggi non mi è stato regalato ma me lo sono creato mattoncino dopo mattoncino, lavorando a pc sul letto nelle serate infrasettimanali, correndo a casa in pausa pranzo per quel post da completare e mettere on line, girando la cittá in cerca di storie da raccontare, di personaggi da intervistare, di locali da scoprire, perchè questo è quello che mi piace fare, mi piace parlare e essere ascoltata, mi piace comunicare e raccontare quel che mi circonda per come lo vedo io e con il filtro del "ma si, famosela 'na risata" che rende tutto più leggero e la vita piú saporita.
Oggi credo di essere la donna che volevo essere, oggi le scelte sono solo le mie, i fallimenti, i successi, sono solo colpa o merito mio, l'autonomia mi pervade e scandisce ogni momento, con l'impossibilitá di scaricare le colpe sugli altri, con la certezza di sapere dove sono arrivata e la meravigliosa incertezza nel capire dove potrò arrivare.
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