Pesto di portulaca (o porcacchia)

 

Non ricordo quando ho iniziato a interessarmi alle erbe spontanee. Ho sempre visto mia nonna materna raccogliere cicoria in giardino; girava con una busta che mano a mano riempiva di queste foglie amare che alla Nàima bambina non sono mai piaciute. 

Magari non sapevo riconoscerle ma, queste erbe edibili, mi hanno sempre affascinata. Il pensiero che quello che la terra produce autonomamente possa essere mangiato e con grande gusto è quanto di più green, sostenibile e a prova di riciclo che esista. Perchè riciclo? Perchè - per esempio - l'altro giorno ero in giardino a togliere erbacce e - in mezzo alle tante - ho trovato una bella quantità di portulaca, volgarmente detta "porcacchia". Questa succulenta erba spontanea è ideale per varie preparazioni sia crude che cotte.

Io l'ho usata per preparare un pesto. Facile e particolare nel suo sapore è una ricetta vegetariana, che mi ha incuriosita alla prima lettura.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 140 gr di portulaca
  • 60 ml di olio evo
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 30 gr di una qualsiasi frutta secca (pinoli, mandorle, nocciole...)
  • mezzo spicchio di aglio
  • un bel pizzico di sale

Indovinate un po' quale possa essere il procedimento? Ecco, brav*, mettete tutto in un recipiente, frullate e conditeci la pasta.

Io l'ho preparato in anticipo per un giorno a caso della settimana prossima e - per questo - l'ho messo in un recipiente in vetro e congelato.

Quando vorrò usarlo mi basterà tirarlo fuori dal freezer per tempo, farlo scongelare, mischiarlo alla pasta appena scolata e stemperarlo al massimo con un poco di acqua calda di cottura; infine una spolverata di parmigiano. 

 

...e ho pensato a quanto siamo piccoli 
anche visti da vicino
e se le stelle sono soli
penso a quanto siamo soli noi
mentre cammino

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