Frittata di portulaca (o porcacchia)
Mi piacciono le frittate ma non le mangerei ogni settimana. Sono come quelle ragazze carine ma che non si fanno ricordare, come quegli uomini a modo che mancano di slancio che ti fanno dire "oddio, com'è che si chiamava, quello?"
Sono buone, le frittate, ma a piccole dosi.
Tra le ricette possibili e immaginabili, il podio delle mie preferite è occupato, in ordine sparso, da:
- Frittata con le cipolle
- Frittata con le zucchine
- Frittata con il fior di latte
o quantomeno questo era il trittico fino a quando non ho provato a fare la frittata con la portulaca.
La versatile erba spontanea (di cui vi ho dato anche la ricetta del pesto) si presta a varie preparazioni di sicuro successo.
Ecco il procedimento:
Prima di tutto ripassate in padella la portulaca (io ho aggiunto aglio schiacciato perchè adoro l'aglio nelle preparazioni). Sminuzzatela utilizzando una forbice. Scaldate del burro o un velo di olio sul fondo di una padella per evitare che la frittata attachi e poi preparate le uova:
Per tre persone:
- 5 uova
- mezzo bicchiere di latte
- due cucchiai colmi di Parmigiano Reggiano
- sale a piacere
- pepe q.b.
Mettete la portulaca in padella e stendetela per bene. Mischiate tutti gli ingredienti di cui sopra con una frusta e aggiungeteli alla verdura fino a ricoprirla interamente. Coprite con un coperchio e fate cuocere. Rigirate la frittata aiutandovi con il coperchio (se non sapete rigirare una frittata abbandonate immediatamente questo blog), finite di cuocerla e servite anche tiepida.
Buona, vero?
Sì, la vita che volevo è tutta qui
Gli amici che sognavo, proprio così
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