Si fa presto a dire smart working
Smart Working, letteralmente lavoro intelligente, agile.
Puoi lavorare in casa, fuori casa, su un prato, in un bar, sul letto, in spiaggia. Basta che lavori. Basta che produci.
L'agilità sta nel non dover stare in ufficio, non dover fingere di amare la collega di stanza, leccare il culo al capo per avere quella promozione, muoversi agilmente tra il tempo di vita e il tempo di lavoro.
Sì certo, come no!
Presupponendo che la liberà del fare un po' come ci pare, ci piace e ci piace da sempre è pur vero che - a corollario di questa libertà - c'è pure il nostro essere donne e quindi non essere mai contente.
Sei una dipendente al chiodo 5 su 7? sogni la libertà dei free lance. Sei una free lance? vuoi la sicurezza del posto fisso. Sei in ufficio? vuoi lo smart working. Hai lo smart working 7/7? Vuoi un ufficio, solo per avere un posto fisso dove andare e lavorare, perchè nello smart working in verità non trovi pace. Tipo me.
Ogni giorno mi sveglio e decido quale luogo mi ispiri per lavorare. Tipo stamattina.
Stamattina volevo andare in palestra e mettermi a lavorare al bar (giuro che però ci vado pure per lo sport. A volte) poi però ho pensato che no, in realtà non mi andava di arrivare fin lì.
Cosi uscendo nel portico per innaffiare le piante ho annusato l'aria e l'ho trovata bella fresca, poi però ho pensato alle zanzare. Qui è ancora pieno di zanzare.
Così ho preso baracca e burattini e sono uscita.
Ho ripiegato nel localino di quartiere dove capito spesso, ci si lavora bene, c'è luce e ossigeno come a bisogno ma è rischiosissimo perchè, essendo il localino di quartiere, ci puoi incontrare tutte le persone di zona che conosci, che vengono a far colazione, che quando ti vedono - nonostante tu abbia un pc davanti, l'espressione concentrata e due cuffiette nelle orecchie (a volte senza musica, perchè fondamentalmente servono solo per tenere lontani gli esseri umani) pensano bene che tu, proprio tu, in realtà non stia lì per lavorare ma per farti quattro chiacchiere con loro ed essere aggiornata su come abbiano passato gli ultimi due anni (dato che erano due anni che non ti capitava di incontrarli). A nulla valgono i tentativi di mimetizzarsi, di imboscarti nel posticino meno in vista del locale, perchè loro entrano già preparati all'incontro, con le facce soddisfatte e gli occhi che cercano volti conosciuti, perchè loro - che in quelle mattine evidentemente non hanno un cazzo da fare - vanno al bar proprio per chiacchierare.
Una volta lessi una frase estremament romantica "il caffè è una scusa per tutto" ecco, meno poeticamente potrei dirvi che la colazione - per certe persone - è solo una scusa per attaccare bottone... che je frega, a loro, se tu sei in smart working, se è Autunno e se - tra un progetto e una consegna - mentre ti aggiornano sui dispetti del loro cagnolino tu alzi gli occhi al cielo pensando a quanto possa essere bello il silenzio e la solitudine di quell'eremo che hai visto fotografato sull'Istagram di una travel blogger...
Ogni giorno ritornar
a cercarla in ogni bar
domandare 'ciao che fai?'
'mo sto a scrive, te ne vai?!'
a cercarla in ogni bar
domandare 'ciao che fai?'
'mo sto a scrive, te ne vai?!'
(A.P.)
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