Torta allo yogurt (buonissima) della mamy




Mia madre non è mai stata una patita della pasticceria. 
Ha preferito da sempre mangiar dolci piuttosto che farli, di tanto in tanto, però, ne provava di nuovi e - se il risultato le piaceva - finivamo per rimpiangere i periodi della sua anoressia pasticcera.
Ci fu il periodo dei ciambelloni, che avevano rigorosamente le chiare battute a neve, erano in tre a darsi il cambio: quelli bianchi quelli al cioccolato e quelli metà-metà.
Ci fu poi il periodo dei biscottini fritti con buccia di limone e zucchero, la cui enorme bontà era pari solo al loro apporto calorico, poi il periodo delle crostate di pasta frolla dove però l'olio prendeva insensatamente il posto del burro e dove il risultato più ovvio era che finivamo a rimpiangere l'enorme apporto calorico dei biscottini fritti. 
E poi ci fu il periodo del cocco. 
Quando mia madre scoprì l'esistenza della farina di cocco, casa fu invasa prima dalla torta al cocco (di cui ricordo solo la forma: tonda e il colore marrone e bianco) e poi dai biscottini al cocco. Erano entrambi facili da cucinare, il cocco dava alle ricette un tocco di esotico che sembrava così trendy negli anni '90 e per questo i suoi dolci riscuotevano parecchio successo tra le amiche. La cosa andò avanti per molto, poi un giorno un'amica le fece provare la sua torta moretta farcita con Nutella e panna montata e il cocco venne messo da parte. Ricordo quello come un periodo molto bello della mia vita. Tutto moretta e Nutella.
Infine l'abisso del nulla.
Per un lungo periodo mia madre non ci frantumò i coglioni perdette la sua vena creativa e passò ad acquistare prodotti industriali. La pace del gusto. 
Fino a qualche anno fa, quando l'ennesima amica le passò la ricetta della torta alla yogurt, un classico di ogni massaia, la torta che si prepara senza pesare nulla ma usando i vasetti dello yogurt come misurini (che fa tanto "sono donna che lavora ma voglio anche bene alla mia famiglia, per cui cucino una volta al mese una torta e mi scarico la coscienza per i chili di merendine che gli rifilo per tutto il resto del tempo")
La prima venne "bah...", la seconda venne "ah, vedi, la torta allo yogurt..." la terza uscì "t'ho che buonina ma che roba è? ah la torta alla yogurt..." ma alla venticinquesima l'effetto fu "ammazza che bona 'sta torta, ma che c'è dentro? Lo yogurt!!?? Mi dai la ricetta?"
Ecco, sono tipo due anni che ho la ricetta, mia madre continua a prepararla, cambia ogni tanto gli ingredienti (a 'na certa pure lei s'è stufata!) e fallisce miseramente con prove a base di:
- zucchero di canna
- meno zucchero di canna
- proviamo quasi senza zucchero di canna
Cambia lo yogurt e le marche, oramai riconosce a vista il vasetto giusto per ottenere il risultato perfetto. La regala a laqualunque, la prepara in ogni occasione, sarebbe capace di offrirla come dolce a fine di una cena di 6 portate (oddio, magari l'ha fatto ma io, per fortuna, oramai non bazzico più le sue famigerate cene con amici per cui... beatamente lo ignoro) e oggi vi posto la ricetta perché davvero, questa è la torta allo yogurt più semplice e profumata e buona che io abbia mai mangiato :-)

Ingredienti:
  • un vasetto di yogurt da 125 gr (possibilmente all'ananas perché risulta molto profumato)
  • due vasetti di farina 00 (colmi fino a 1 cm dal bordo)
  • un vasetto di maizena (o fecola di patate) (colmo fino a 1 cm dal bordo)
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • due vasetti di zucchero riempiti fino a 2, 5 cm dal bordo
  • un vasetto di olio di semi 
  • una bustina di lievito per dolci
  • olio di semi e zucchero semolato per foderare la teglia
Montare le uova con lo zucchero facendo andare le fruste elettriche per circa 5 minuti. Aggiungere l'olio e lo yogurt e poi - a fruste spente - gli ingredienti solidi (possibilmente dopo aver setacciato insieme farina, maizena e lievito).
Amalgamare il tutto; foderare la teglia con olio e zucchero e versare il composto. Informare per 30' circa a 180 gradi.
Spegnere, sformare e decorare con una spolverata di zucchero a velo.

una mancanza pesa sempre più di una presenza...

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