Tre anni di blog e qualche riflessione: le infoiate di statistiche

... e poi ci sono le infoiate di statistiche.
Quelle che quando le conosci, dopo dieciminutidieci son li a chiederti:
- "che Pagerank hai tu?" "ehm... l'ho preso beige, è neutro e mi va con tutto"
- "e il tuo Kluot come sta?" "ehm... bene grazie, anche se con questo tempo i malanni se li sta prendendo tutti lui"
Io stanotte non ho dormito, ho sognato che avevo 12 di kluot e mi sono svegliata tutta sudata. Per dire.
Ma qualcosa lo vorrei dire davvero: ripìate, ragazza tipo che pensi e scrivi, posti e twitti, solo in funzione di statistiche e risultati, ma lo fai nonostante il blog non rappresenti il tuo lavoro principale ma un hobby (nel qual caso avresti tutte le ragioni), visto che il tuo impiego è essere una fighissimadonnaincarriera che non deve chiedere mai, va a letto appagata e si sveglia realizzata e ha avuto l'originale idea di aprire un blog di cucina solo perché ha perso una scommessa (che lei poi - coincidenza - con le mani in pasta è così brava, glielo han sempre detto tutti...)
Non nego che mi fa piacere essere seguita, non nego che più vengo seguita più aumentano le occasioni di crescita sia professionale che personale e quindi ci prendo sempre più gusto in tutto questo, non nego nemmeno che è grazie al blog se nasco scribacchina e forse un giorno finirò giornalista, però... diamoci una calmata e - prima di tutto - divertiamoci.

Perché dietro la fatica dev'esserci una solida base di divertimento, perchè come dice una mia amica di Monte Mario "fattela 'na risata, che magari domani te svegli sotto un cipresso" e poi, se un giorno scopro che ho un calo di followers, cosa dovrei fare? smettere di parlarvi dei beati fatti miei? non postarvi i secondi di carne perché scopro che è statisticamente provato che tirano di più le ricette dei dolci e le foto di gatti? meglio ancora se la foto immortala il vostro gatto mentre si mangia la crostata di farina di riso con marmellata bio appena sfornata?
Dovrei forse smettere di confessarvi che ho passato periodi in cui uscivo di casa con il solo scopo di procurarmi una Coca Zero da tracannare nel pomeriggio, o che adoro pazzamente la Nutella ma ho con lei una storia d'amore così travagliata che mi son ripromessa di non acquistarla ed effettivamente non la compro da più di tre anni? (roba che Romeo e Giulietta, a confronto, ce spicciano casa). 
Dovrei rinnegare il fatto di venir seguita e retwittata proprio quando scrivo che forse non sono una food blogger seria e forse mai ho voluto esserlo (e per questo mi trovate instagrammata con la faccia infilata nel muffin del McCafè alle 10 di mattina, a farmi quattro risate con una cara amica). 
Io mi alzo la mattina con il desiderio di divertirmi e di dare un senso alla giornata, così che questa passi lentamente e mi permetta di godermela. Tutta. Se poi quello che faccio piace anche alla gente, meglio per me, ma far sottostare un hobby solo e solamente a mere regole di mercato, di web 2.0, di visibilità, rischiando di perdere la spontaneità che c'è in tutto questo no, non accadrà.

Buon compleanno mio piccolo, isterico, lunatico, incostante, pazzerello Cucino da Vicino.

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