Diario da una Pandemia, la riscoperta di sé.



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Siamo in piena Pandemia. Negozi chiusi, scuole chiuse, evitati gli spostamenti non necessari. Un clima da film apocalittico. E chissà quando finirà. 
Non vedrò i miei amici chissà per quanto, idem per mio fratello. I miei genitori li vedo da lontano o affacciandomi dalla finestra. 
E io che ho sempre amato la mia solitudine, i miei spazi, la mia intimità oggi sono chiamata a una prova. La solitudine imposta. Che non è proprio la stessa cosa di andarsene in vacanza da sole perchè è così che ti piace fare.

In tutto questo però sto riscoprendo e anche scoprendo cose, emozioni, persone e sensazioni intorno e dentro di me che mai avrei immaginato.

Sto scoprendo la solidarietà con gli amici, vecchi e nuovi,  si cerca di tirarsi su, di distrarsi, si chiacchiera, ci si sfoga, si ride, si fanno chiamate, videochiamate (a proposito, questa cosa che mi costringete a stare sempre in ordine o quantomeno presentabile è ansiogena, ve lo dico! :-D). 
Si parla di giorno e ci si dà appuntamento di notte, nel girone degli insonni, per farsi compagnia, per accorgersi che abbiamo tutti le stesse ansie, le stesse paure e lo stesso modo di reagire. O quasi.
In questi giorni di quarantena ho fatto cose apparentemente prive di senso, come spostare la disposizione di alcuni mobili in casa, per provare a vivere un ambiente diverso e, in questi momenti, il mio pensiero va a chi non ha un giardino o un terrazzo dove passare parte del tempo.

Io oggi sto invece scoprendo il mio giardino.

Ho iniziato per caso, una mattina, perchè c'era un sole tiepido e volevo provare la mia nuova sedia pensile appesa all'albicocco. Corredata di copertina mi ci sono appollaiata sopra e lasciata avvolgere dal telo colorato e robusto che la compone. 



Ho iniziato a dondolare delicatamente e - col sole che piano piano sorgeva e mi scaldava sempre più - ho finito per passarci mezza mattinata.
E' così che ho scoperto, giorno dopo giorno, nel silenzio dei miei pensieri, che uno scoiattolo abita i nostri abeti, una sorpresa bellissima che mi ha fatto sentire una donna ricca e fortunata, perchè - ammettiamolo - non è da tutti avere uno sociattolo in giardino a Roma.

Ed è così che ho iniziato a far pace con questo grande giardino, che non mi ero mai goduta e non avevo mai vissuto. 

Adesso invece mi sveglio, prendo la copertina e mi appallottolo dentro la mia fighissima sedia pensile Tropilex, mi scaldo al sole come un rettile e penso, leggo, ascolto musica, sento gli amici via telefono ma - soprattutto - evito di rimanere chiusa in casa, mi tolgo di dosso la sensazione di ansia che mi procurano le quattro mura e lascio vagare i pensieri, coccolata dalla calma della natura che mi circonda.
Il sole mi cura, mi tiene viva e ragiono sul fatto che tutto andrà bene, non so quando, non so come ma tutto andrà al suo posto. 
Prendo il bello del bicchiere mezzo vuoto, mi disseto con il succo che resta, aspetto e conto le mille cose da fare. Là fuori, presto, ci sarà tutto un mondo da studiare, da osservare con occhi diversi, da conoscere. Dobbiamo solo poterne avere l'opportunità.

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