Storie di Rollerblade e limonate

 Ora, se la mia conoscenza in fatto di SEO non m'inganna usare la parola "limonata" come titolo di un post nel XXIesimo secolo dovrebbe far impennare le visite al blog per poi farle crollare quando tutti gli adolescenti che ci sono capitati leggeranno che si tratta proprio di limonate da bere. Touchè garçons!

Vi ho mai detto che io adoro correre? il fatto è che però non posso correre e per questo, oramai da tanto, faccio tutto quel che possa simulare la corsa: bici, camminata veloce e, new entry, ho riindossato, dopo 10 anni di latitanza, i Rollerblade (precisamente la mia specialità si chiama: pattinaggio su cotto, nel senso del cotto del portico dei miei).
Certo un portico per quanto grande non è una strada infinita da percorrere ma uno spazio sicuro da attraversare in lungo ed in largo in attesa di acquistare la sicurezza perduta nel tempo.
E la sicurezza è arrivata, poco a poco e i quarti d'ora si sono susseguiti in staffetta mista ed io ho capito finalmente cosa provano i criceti sulla ruota, scommetto che, se mi fossi guardata allo specchio, in quei momenti di pattinaggio solitario avrei rivisto in me la loro stessa espressione: tra il concentrato ed il beato!
Dopo l'iniziale presa di confidenza col mezzo le sensazioni son state un'alternarsi tra "ammazza che figa che sono, sono il re del mondo" (e sappiamo tutti com'è  finito quel film...) e il più razionale "ok ora attenta lì ci sono le scale e tu non hai più 17 anni (e sappiamo anche allora com'è finita, astragalo calcaneare in frantumi per una discesa dalle scale che manco li mejo parkouristi!)
Così la mia vera età ha avuto il sopravvento ed ho iniziato a guardarmi intorno ed ho contato circa 34 modi diversi di farmi del male ordinati poi per gradi di dolore che potevano benissimo andare dal "ahi mi son fatta un po' malino" al "Ehi capi sono tutta ingessata mi metto in malattia per 60 giorni sapete son caduta dai pattini...si a 36 anni...perché c'è mica un'età per farsi male!"
Comunque son soddisfatta, di progressi ne ho fatti anche se mi resta ancora un po' ostico il fermarmi, ho provato a farlo vicino ad un angolo e ho battuto, in sequenza: gomito, fianco e testa contro il muro. Così ho capito che quella no, quella era materia per un'altra lezione.

p.s. Vi allego qualche reazione dei miei familiari al mio ritorno al pattinaggio
madre: "ah ah ah, quelle cose falle fare ai ragazzini" mamma, a pochi giorni dal compleanno tanto valeva una coltellata!
padre: "se cadi mi sbecchi il cotto nuovo" (leggi: affetto paterno incontizionato ah e per inciso, da quando mi son comprata le protezioni mi chiama "Gig Robot d'Acciaio", ma la sicurezza si sa, vince su tutto, anche sugli sberleffi).
Menzione d'onore spetta al commento di un parente acquisito di cui non scriverò neanche le iniziali, per rispetto nei sui confronti: "per imparare a sciare devi venire in montagna" (!!??!!)
Ed ora la ricetta, si perchè dopo ogni ora di pattinata mi bevo una bella limonata fresca, a piccoli sorsi, fatta in casa of course!
Ingredienti:

  • succo spremuto di un limone
  • 1/4 di litro di acqua naturale
  • 3 cucchiaini colmi di zucchero semolato
  • ghiaccio 
Frullate insieme acqua, succo di limone e zucchero per qualche secondo, riempite un bicchiere di ghiaccio e versatevi il mix. Gustate e alla fine fate "ahhhhssshhhhh" 


Pesantemente musica

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