Un "Insopportabile" liquore ai fichi d'india
Oggi, per la prima volta da quando scrivo questo blog, mi sono ritrovata davanti alla pagina bianca senza aver parole in mente (ed ammettiamolo, per una donna è un evento singolare). Devo presentare questa ricetta di liquore fatto in casa, la terza che inserisco nel mio blog (indice delle mie malcelate preferenze superalcoliche). Le precedenti hanno una storia familiare ma questa, questa no. Questa non me l'ha passata un parente, un amico di vecchia data, il vicino di casa, il pizzicagnolo. Questa me l'ha recapitata via mail, una domenica mattina di un paio di mesi fa, @insopportabile, in carne ed ossa (anzi in blu e byte).
Chi non frequenta Twitter non saprà di cosa sto parlando, non capirà nemmeno come leggere il suo nome, con quella scomoda chiocciolina che lo precede, ma per chi, come me, oramai lo bazzica da qualche mese bè, @insopportabile è un must, un personaggio, un punto di riferimento che coniuga umorismo sagacia e pensiero, non a caso è stato il miglior twittero uomo ai Tweet Awards degli ultimi due anni, cioè come dire il presidente del Consiglio dell'Italia dei Tweet. Ecco è come se Monti mi avesse passato la ricetta delle lumache con la polenta, tanto per darvi un'idea!
Sapevo che lui era sardo ed ovviamente di fichi d'india la sua terra ne è piena; stranamente, pur vivendo a Roma non tanto la mia città quanto la via di casa mia ne è altrettanto piena. A questo punto ho osato chiedere, lui ha gentilmente risposto ed ecco il risultato dello scambio di web-missive.
Ingredienti:
- 10 fichi d'india sbucciati (di cui almeno due belli rossi, per dar colore al liquore)
- mezzo litro di alcool per liquori (95°)
- mezzo chilo di zucchero
- mezzo litro d'acqua
Lasciar macerare in un barattolo di vetro a chiusura ermetica i fichi sbucciati con l'alcool. Agitare il barattolo ogni due giorni e dopo 15 sciogliere lo zucchero in mezzo litro di acqua calda, lasciar freddare e aggiungere all'alcool. Agitare il tutto, filtrare e imbottigliare. Dopo un mese e mezzo è pronto. Sorseggiare ogni qualvolta si vuole assaporare un sorso d'estate.
p.s. Questa ricetta rimarrà per sempre una parte di me, e non lo dico per emozionare i miei lettori, o per adulazione nei confronti di chi me l'ha passata...è che una spina di un fico è penetrata nel mio dito e, sapete come vanno queste cose, alla fine l'organismo quello che non riesce ad espellere da solo lo ingloba e quindi ora la spina bé...fa parte di me, del mio pollice destro per la precisione....
Senza perché...
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