MANGIO (DI) TE




Incuriosita mi fermo
qualcosa mi colpisce - prima
mi attrae - poi
mi spinge a soffermarmi.
Studio
rido
parlo
mi esprimo
ti coloro e mi illumino
cinguetto e ti stupisco.
Splash, un tuffo
nel bello
nell'inimmaginabile
nel nuovo
nel "non avrei mai pensato"
nel "forse..."
nel "se magari..."
nel "chissà...".
Dura
il tempo di percepire l'aria
sentirla con la punta della lingua
sentire il tuo tremolio
l'odore della tua emozione
non si può chiamare affetto
si chiama debolezza, forse.
Percepirla e puntarla.
Scalfirti
instillare ansia, dubbi
riempirti e riempirmi di insensatezze
afferrare piano un lembo di pelle
tirare e strapparne via una listarella
come fosse una pellicina sottile.
E' dolorosissimo
ed è solo l'inizio
strappo via brandelli di te
senza rispetto
affondo i denti nel tuo affetto
nel tuo cervello;
il tuo cuore sanguina
gli occhi cercano scampo
una motivazione, un perchè
al male che è in me.
Mi nutro del bello che era in noi
mi nutro di te
e uccidendo te
ogni volta
io uccido me stessa.

(Free Photo by Rudy van der Veen)

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