Zuppa povera di verdure (fatta con gli scarti)


La vita con una mano dà e con una mano toglie.
Ma se gli dai una mano, c'è possibilità che vicino a te, pian pianino, tu riesca ad avere tante bellissime persone e che lasciarne indietro alcune non sia poi così doloroso.
Anna è una di loro. Di quelle persone bellissime.

E' quella che io definisco "una nuova amica".

Ci frequentiamo da un po' di mesi, e in più ci vediamo quasi ogni giorno in palestra.
E' una donna forte, caparbia, gentile, una donna che per tanti lati io non so essere; spesso l'ascolto e penso a come arrivi prima alle cose di me, come tante sfumature siano per lei nitide mentre per me sono solo leggeri colpi impercettibili di pennello nel quadro dei rapporti umani.

E' una donna spiccia, pratica, che non si perde dietro alle farfalle come faccio io, che sono una vispa Teresa troppo cresciuta, ma ha un lato dolce che è innegabile e un cuore grande, davvero grande.

E questa ricetta è sua, ma più di una ricetta è un'idea su cui spaziare, lavorare a proprio piacimento, per creare il piatto preferito o più congeniale alle proprie esigenze.
L'idea che mi ha suggerito Anna si è concretizzata ieri pomeriggio.
Ero a casa per motivi di forza maggiore e ho iniziato a cucinare un po' delle verdure che avevo acquistato nel weekend.


Ho preparato, da bravo scoiattolo operoso, cavoli stufati, porri e broccoli gratinati, il tutto da porzionare e congelare per avere i pranzi fuori casa sempre pronti e a portata di mano.
Con gli scarti, aggiungendo un paio di carote vecchie, mezza cipolla bianca che stazionava da Natale in frigo e qualche spuntone di finocchio, ho preparato un mix tagliato a piccoli pezzetti, l'ho cotto in acqua salata (tra l'altro ho usato quella che avevo impiegato per lessare le verdure da gratinare...) e quando il tutto era ben cotto ho spento il fuoco, frullato con il minipimer e servito subito, con un filo di olio estra vergine di oliva a crudo e una bella spolverata di parmigiano.

Il riciclo, la salute, la linea, tutto era al suo posto, tutto era salvo.

Era tutto perfetto, come questa bella amicizia che sta nascendo.
(Anna lo leggerà e forse mi odierà, forse ne riderà o forse si vergognerà. Chissà!)

Cammino per la mia città
Ed il vento soffia forte
Mi son lasciato tutto indietro e il sole all'orizzonte 

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