CHI SONO
Nàima nasce a Roma 38 39 alcuni anni fa. Da subito soprannominata
“Principessa” dall’amorevole madre, viene a tre anni ribattezzata
“Attila” per il suo temperamento irruento e distruttivo (tra le vittime
più illustri: un servizio di piatti da 12, un paio di bambole in
porcellana e svariati filtri fotografici del papà).
Già a 6 anni mostra la sua passione per la cucina creando torte di
fango ed erba per l’ora del tè, unici invitati: i suoi gatti. A 8 crea
il primo ciambellone per esseri umani e dal lì è un crescendo di
esperimenti più o meno riusciti.
Con l’adolescenza appende al chiodo mestoli e padelle per dedicarsi
ad un hobby meno calorico, lo shopping. Arriviamo così alla maggiore età
quando decide che da grande sarà una commercialista.
Serviranno tre anni per capire che lei, dietro una scrivania sommersa
di CUD e 730 non può vivere, lei deve creare e comunicare.
Mentre gira i mercatini della città con le sue realizzazioni in vetro, dipingendo e vendendo quadri, si laurea in Sociologia con indirizzo Comunicazioni e Mass Media.
Mentre gira i mercatini della città con le sue realizzazioni in vetro, dipingendo e vendendo quadri, si laurea in Sociologia con indirizzo Comunicazioni e Mass Media.
Venti giorni dopo la tesi inizia a lavorare nell’ambito del web,
della comunicazione e della grafica, si aggiungono a ciò, lavori come
fotografa di eventi sportivi ed aziendali.
L’amore per la cucina riaffiora in quegli anni per non abbandonarla
mai più; deve però arrivare il 2011 perché si avvicini al mondo dei blog
e crei “Cucino da Vicino” un goloso diario 2.0 dove passa il suo tempo a
polemizzare, far la morale e ad accostare piatti a brani musicali
farcendo il tutto con fotografie macro. Oltre a questo parla di food,
recensisce ristoranti, crea ricette e le fotografa per riviste cartacee e
non. A tutt’oggi il suo obiettivo è diventare far fruttare al meglio il suo tesserino da giornalista (e lo sta facendo, almeno a leggere le sue COLLABORAZIONI), perché in
questi anni ha scoperto che il cibo, oltre che cucinarlo, le piace
raccontarlo e soprattutto che – così facendo – si ingrassa di meno!
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