Il mio nuovo regime (alimentare)
Avere un food blog non presuppone di parlare solo di ricette e cucina, anche perchè - in questo periodo storico - sarebbe decisamente impegnativo per me cucinare e postare ricette, dopo ricette, dopo ricette. Questa settimana - per esempio - ho avuto poco tempo per pensare a nuovi piatti e così - arrivata a lunedì sera - mi son chiesta "oddio e mo domani che pubblico?"
Ci sono cose nella vita che sono obbligatorie, delle vere scocciature, ma le dobbiamo rispetttare e portare a termine. Ci sono poi cose piacevoli. Ecco, il blog dev'essere una presenza piacevole nella mia vita, come lo è stato spesso in passato, altrimenti non avrebbe senso di esistere. Quindi, non avendo pronta una ricetta ma avendo voglia di parlarvi anche questa settimana, vi racconterò del nuovo regime alimentare verso cui mi sono indirizzata.
Se volessimo darci un tono diremmo che sono diventata flexitariana. Ma noi un tono non ce lo vogliamo dare, giusto? Siamo oramai oltre la Nàima di una volta, quella di Roma Nord che cavalcava le mode con più o meno convinzione.
Oggi posso dire che mangio sempre meno carne perchè mentre addento le bistecche, o le cosce di pollo, mi vengono sempre più spesso in mente mucche o polli... da vivi. E questo è un problema, ho così scelto di limitare la carne a una volta a settimana. Non mi pesa, non è un sacrificio, questa condizione mi calza. Così come mi calza aver diminuito anche il pesce a tre volte a settimana, almeno fin quando - mangiando una spigola - non penserò a quando era viva e nuotava per i fatti suoi, ignara della sua sorte. Andando avanti nel mio calendario alimentare ci sono poi le uova (due volte a settimana) e i formaggi freschi (tre volte).
Per timore di non assumere abbastanza proteine ho iniziato anche a mangiare la soia (due volte a settimana), sotto forma di fagioli o di tofu. Per ora i primi li preparo come un qualsiasi legume, un bel piatto con base di soffritto e completato con olio a crudo e semi misti (o semi di lino tritati). Il secondo lo prendo rigorosamente misto ad altri alimenti, per esempio vado pazza per il tofu al basilico. Fanalino di coda un'altra new entry: i legumi, anch'essi due volte a settimana, che prima, pur adorando, non mangiavo praticamente mai.
L'ultimo pasto è riservato a un primo piatto. Riso (integrale o nero o selvaggio ma quasi mai bianco) e pasta integrale. In sincerità, ultimamente mi è capitato di rado di mangiarne, perchè finisco per far coincidere questo pasto con una bella pizza. Datemi torto?
Di fianco a ognuno di questi 14 pasti hanno un ruolo di tutto rispetto le verdure.
Le verdure sono diventate dolci compagne di viaggio. Quando sono down cerco di "fare cose" e ho notato, casualmente, che tra le cose da fare il cucinarle ha per me un effetto terapeutico. E allora via di teglie di verdure impanate, cipolle gratinate, zucca speziata e qualsiasi cosa riempia due o tre piani del forno. Oltre che al fonro e sempre, rigorosamente, di stagione, le verdure le mangio anche al vapore o crude, grandi insalatone con cipolline borettane, carciofini sott'olio, gli immancabili semi e magari uno dei formaggi freschi che sono in menù.
Poi c'è la questione del pane. Avete presente quel pane nero, di segale, umidiccio, con il peso specifico del piombo, che se non lo tieni in frigo si ammuffisce dopo tre giorni? Ecco, io mangio quello. E mi piace pure, oppure non mi piace ma ho oramai con questo pane un rapporto tipo marito e moglie delle barzellette della Settimana Enigmistica per cui, alla fin fine, io e il pane di segale stiamo bene insieme, come canterebbe Neffa.
Se mi gira bene, se ho fame, molto più spesso se ho tempo oppure ho qualcosa con me, faccio anche gli spuntini mattutini e pomeridiani. Frutta o yogurt, quest'ultimo rigorosamente greco. Si stanno diffondendo sui social reel di gente che dice quanto faccia schifo lo yogurt greco, Figurarsi che io ne vado pazza e lo compro solo magro e bianco. De gustibus...
In alternativa se sono in giro e sento un leggero languorino, mi fermo in un bar e mi mangio un biscotto di frolla, di quelli mini, un piccolo peccato di gola che placa l'appetito. Ah! quanto sono divenuta morigerata, mi vedesse mio padre, come ne riderebbe...
Aggiungeteci l'acqua, per la famosa storia dell'idratazione dall'interno, il succo di pompelmo - che per me è una droga - e il succo di mirtillo 100%, che - a differenza del precedente - mi fa un po' senso ma fa tanto bene alla salute... e il quadro è quasi completo.
Resta ancora da dire su: il caffè, gli alcolici e la colazione.
Ultimamente ho detto no al caffè ma sì al decaffeinato, non perchè io ami questa bevanda ma solo perchè sono schiava dell'usanza del caffè al bar, il caffè la mattina, il caffè dopo pranzo, il caffè quando capita. L'alcol l'ho invece ridotto drasticamente e vi assicuro che per me è stato più doloroso diminiure i miei amati superalcolici che non la carne. Eppure l'ho fatto, un sacrificio grande - i primi tempi - che ha lasciato spazio all'indifferenza. Ora quasi mi sono scordata la quantità e la varietà di superalcolici che ho in casa. Però meglio non soffermarmi troppo su questo ricordo che le abitudini fan presto a tornare in auge!
Ho invece introdotto una nuova usanza, la sera, quando vado a letto: un rettangolino di fondente, rigorosamente tra il 75 e il 90 per cento. E guai a chi me lo tocca!
Infine la colazione, che dovrebbe essere i primo pasto e invece nomino per ultimo. La colazione era il mio pasto preferito, ora è solo tristezza e aberrazione. Tè al limone o latte con un goccio di decaffeinato, tre fette biscottate integrali o tre biscotti del Legaccio quando voglio proprio del comfort food mattutino. Integrali anch'essi. Tutto questo piattume mattutino per un unico motivo, se mangiassi degli zuccheri semplici io, alle 10, andrei in giro come un'affamata, con giramenti di testa e senso di nausea. Questo è il risultato del picco glicemico, non è una bella sensazione, l'ho provata per decenni e non voglio ricaderci più.
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