Qualcosa in cui credere
Succede. A volte.
Succede di andare avanti senza meta, senza scopo.
Succede di navigare a vista, di non vedere una terra, uno scoglio, navigare per sopravvivenza, anzi, no, per abitudine.
Succede di guardarsi intorno e non trovare nulla.
Nulla di importante, nulla per cui valga la pena.
O magari c'è.
Succede di avere paura.
Succede di conoscersi, di aver fatto vittime della paura,
di essere noi stessi vittime di quella paura.
Quando ti dicono che "da grande" si diventa esigenti non capisci cosa significa, lo capisci solo quando ci arrivi, ad essere grande.
Per vuotare i miei tre armadi, i due cassettoni, la scarpiera a cinque piani io, davvero lo dico, io devo avere un motivo valido, un motivo che non sia il vostro:- ho paura di invecchiare da solo
- voglio una madre per i miei figli
- voglio il sesso comodo tutto i giorni
- voglio qualcuno con cui dividere le spese
- varie ed eventuali
Ammetto. Non sempre è facile non cedere.
A volte - per sconforto, dolcezza, debolezza, affinità (e qui immaginate qualsivoglia tipologia di affinità ) - capitano dei passi falsi, che ti distraggono, che ti accompagnano per un periodo di vita indefinito e che - se sei una persona di cuore - alla fin fine ti accompagneranno per sempre, nel ricordo di qualcosa che comunque un suo senso l'ha avuto.
L'importanza dei vivere è comunque nel ritrovarsi, nello scorgere quel faro davanti a noi che ci guida, magari ancora non conosciamo verso cosa ci guidi, ma che lo fa togliendoci dall'impasse; se è vero che la vita è una è anche vero che nessuno ha il diritto di sprecarla, anche solo in nome di chi l'ha persa - quella vita - e non può tornare indietro.
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