Caprese con bufala e pesto
Amo la caprese fin da quando ero bambina, il succo dei pomodori conditi con olio e sale che si unisce al siero del latte è sempre stata, per me, la base perfetta dove pucciare un pane casereccio con mollica convinta e crosta dura ma sincera.
Oggi non riesco a mangiare un fior di latte e a volte nemmeno a visualizzarlo nella mia mente, un fior di latte crudo. Ma la bufala la mangio anzi, ne vado ghiotta.
Credo che affondare le unghie in una mozzarella di bufala del Cilento di mezzo chilo serbi in sé il piacere catartico del ritorno alla Terra, alla natura più basica, il cibo di cui ci si nutre sporcandosene con gioia.
Alla gioia che mi dà l’accoppiata con i pomodori ho unito un condimento di pesto, usando ovviamente l'unico per me sensato, ossia quello fatto in casa con basilico, pinoli, aglio eccetera e ne è uscita una versione gourmet (odiate quanto me le usuranti e usurate parole del food come "gourmet"? eh, vi capisco, uniamoci e troviamo delle alternative ma facciamo subito!).
Per degustare il
tutto mi sono fatta un giro su Vino.com che di idee e di proposte ne ha a iosa.
Tra le opzioni ho scelto un vino bianco ligure, il Pigato, giusto per far onore alle origini genovesi del pesto.
La ricetta, che non è una ricetta, è presto detta.
Ingredienti (per 4 persone):
- una mozzarella di bufala da 500 gr
- 3 grossi pomodori da insalata
- pesto
-> qui trovate la mia ricetta (o, meglio, la mia versione)
- olio
- sale
Tagliate i pomodori a rondelle alte poco meno di un centimetro, disponeteli a cerchio, alternandoli alle fette di bufala e sovrapponeteli leggermente creando una girandola come intravedete dalla foto. Condite con olio e sale e al centro del piatto mettete una ciotolina che conterrà il pesto da cui ognuno potrà servirsi per condire ulteriormente la propria porzione di caprese.
Buon appetito.
Esco o non esco?
Fuori è notte, mangio il buio col pesto
Non mi piace, ma lo ingoio lo stesso
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