Uptown - una cucina di cuore



Perdonerete il gioco di parole ma penso di aver perso il conto dei locali che ho provato in questo 2017. 
Tra nuove aperture e proposte consolidate ho girato in lungo e in largo le strade della capitale, sola per lavoro, con amici per diletto e via dicendo.

Tra tutti questi locali io, se proprio devo essere sincera, ne ho messi da parte - nella mia agenda personale di "posti dove tornare" solamente sei.

Ora, considerando che ho avuto periodi in cui ho sperimentato la cucina di cinque locali a settimana la percentuale di quelli che mi hanno colpita, di quelli dove torno sovente, di quelli che hanno iniziato a far parte della mia routine è davvero (e forse anche giustamente) bassa.

Il motivo è semplice, scopro e valuto positivamente un gran numero di locali ma poi, quando devo uscire con un'amica per parlare, quando voglio stupirla con una cucina di cuore, quando decido che "stasera voglio mangiare tutto quel che piace a me" beh, io quest'anno ho finito per scegliere sempre i soliti.

Ora, non sto qui a elencarli (a discapito di tutti gli altri) ma posso dirvi che, Uptown, è uno di questi.





Perché? Beh, perché è un ristorante che ha un'anima, dove il cuoco, Fabio Pugliese, cucina col cuore e lo senti, nei suoi piatti, in quello che ti prepara, che ti fa assaggiare, nel suo menù - che varia a seconda degli ultimi esperimenti e a seconda delle stagioni, a seconda di quel che ha provato nei suoi peregrinamenti in giro per il mondo e in base a quello che vuole condividere con chi entra nel locale, si siede a un tavolo, e ordina da mangiare.

In una Roma che oramai ha quasi più locali di quanti la sua popolazione ne possa riempire, in una città di improvvisatori, di asetticità, delle solite storie, dei soliti mood, delle solite parole senza significato Uptown si distingue perché ha tutto quello che serve per farsi - semplicemente - ricordare.


Ha un ambiente confortevole, multipiano, con spazi sia interni che esterni, con terrazze verdeggianti di piante esotiche, ha un bar, di cui è responsabile Emanuele Gentile, che serve ottimi cocktail (quando vado, apro la cena sempre con una delle loro creazioni, il mio preferito? il cocktail senza nome di Eleonora Nesi a base di zenzero, pompelmo, passion fruit, lime, cranberry e non so che altro, un cocktail che sbaraglia ogni altro analcolico assaggiato, che non fa rimpiangere il gusto dei cugini alcolici).

I proprietari - Andrea, Eliana, Valentina e Marco - sono riusciti a creare un luogo poliedrico in continua trasformazione, uno spazio polifunzionale di interazione con creativi e designer per esprimere realtà stimolanti ad un pubblico che non cerca solo apparenza ma vuole coinvolgimento attivo; un ambiente che propone un ricco calendario di eventi, dj set, performance musicali e artistiche, incontri con la moda, tutto abbinato ad un’ampia selezione di cocktails e un menù che punta a riproporre al meglio i sapori della cucina internazionale.


La cucina, appunto, che poi è il fulcro di ogni ristorante.
Quando sono stata per la prima volta all'Uptown, Fabio ci deliziò con piatti esotici studiati e imparati in loco, sapori copiati alle "nonne" dei paesi che ha visitato, una cucina che conserva dentro ricordi di persone, posti e situazioni, sensazioni e odori che lui ha voluto condividere con noi clienti, mescolando la bravura di chi ci crede e ama quel che fa, con l'umiltà di chi dice "noi (cuochi [n.d.b.]) siamo gli strumenti, non i protagonisti", facendosi beffa del patinato mondo "fuffoso" del food 2.0
Una cucina buona, sincera, di cuore.


Il menù di Uptown spazia dallo scanzonato Perù alla sorridente Thailandia, dalla riflessiva India alla rilassante Jamaica. I piatti sono frutto di viaggi sentiti, di persone vissute, storie di mondi e uomini apparentemente lontani ma in realtà vicini. Perché la cucina, la tavola imbandita di cibo trasudante amore, i sorrisi, i racconti tra familiari ed amici legano il mondo intero. E allora accade una magia: che il mondo diventa una linea continua che avvolge il tutto. 

Ma cosa si mangia qui? Beh, vi elenco solo i miei piatti preferiti consigliandovi di andarlo a provare per decidere quali saranno i vostri, di preferiti:

Indian fried chicken: pollo marinato 24 ore con yogurt, garam masala, coriandolo macinato, lime, aglio e zenzero, panato e fritto, servito con maionese di rapa rossa e menta; 
Jerk chicken: sovracoscia di pollo marinata 24 ore con salsa di soia, lime, zucchero di canna, pimento giamaicano e cannella servito con spinaci al burro;  
Polpo alla plancia servito con salsa di aji panca, patate shciacciate olio e prezzemolo, huancaina e verdure di stagione 
Ceviche di spigola e polpo con cipolla rossa, coriandolo e manioca lessa;
e ultimo, ma non ultimo, il piatto che prediligo sopra tutti e che ordino ogni volta, il Pad thai: fettuccine di riso thailandesi servite con la tipica salsa thailandese, verdure miste, uovo, pak choi, germogli di soia, pollo e gamberi;


Uptown
Via Flaminia, 609
tel. 339.784.50.36

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