A scuola di sushi!
Sushi. Sushi. Ed ancora sushi.
Fosse per me mangerei sushi due volte a settimana e non per moda, non perché è cool, non perché "vuoi mettere un aperitivo di sushi dopolavoroincentrooyeah!" e nemmeno perché è dietetico. Il sushi, banalmente, mi piace!
Mentre lo chef Johnny sfilettava davanti a noi un salmone di svariati chili io lo osservavo a bocca semiaperta (si certo, scena patetica, ne sono conscia) immaginando il sapore di quella carne rosata e generosamente striata di grasso e invidiandolo perché sapeva maneggiare un coltello che faceva sembrar burro anche i cetrioli.
Il corso seguito da Shinto, noto e prestigioso ristorante di sushi a Roma, lo promuovo a pieni voti. Avevo solo un'infarinatura della materia, autodidatta per golosità, piena di falle e omissis, il corso mi è servito a "unire i puntini" nella mia mente. Il riso non sapevo cuocerlo; il riso, pilastro di tutto il sushi ora, in teoria, non ha più segreti per me. Ottenere l'agognata maturazione di un avocado "in cattività", per sushi o guacamole che sia, ora sarà veloce e fattibile. Lo ignoravo. Fino a domenica. Ho scoperto che il tempura richiede tempi rapidi e semplice acqua naturale freddissima. Sta a me ora provare a realizzarlo.
Ma il corso non è stato solo un prendere appunti ed un mettersi alla prova (come quando abbiamo realizzato i rolls di cui allego le foto). E' stata un'esperienza unica, delicata, mai sopra le righe, in un ambiente cool e con un maestro competente: Johnny.
Johnny così abituato a sfilettare che non comprendeva il nostro desiderio di guardarlo, non certo nel vano tentativo di rubargli un mestiere appreso con gli anni, ma per godere di uno spettacolo di destrezza che non si è soliti osservare così da vicino.
Grazie alla Shinto ho imparato che il sushi è arte e amore, maestria e dedizione, competenza ed esercizio, prima per me era solo buon cibo.
C'è così tanto dietro a quei rolls, a quei nigiri che voi non potreste nemmeno immaginarlo; l'Oriente soccorso da un'America che sembra cercare il riscatto promuovendo la tradizione nel mondo moderno. Il sushi in Giappone era pesce, riso e memoria. Grazie all'America ora ne è a conoscenza l'intero mondo moderno.
Vi lascio con un consiglio che cambierà il vostro modo di gustare sushi. La prossima volta che vi capiterà di mangiare i nigiri, le polpette allungate di riso ricoperte di pesce crudo, masticateli capovolti per far si che il pesce venga a contatto con la lingua (dove ci sono i recettori del gusto) e il riso con il palato. Vi si aprirà un mondo. Il mondo che ho scoperto da Shinto Sushi.
P.S. Ci tengo a precisare che dallo Shinto Sushi Restaurant non ho ricevuto nessuno sconto e nessun regalo (nemmeno un mezzo salmone sfilettato) per aver scritto questo post! e approfitto per salutare "Patate e Novelle", una simpatica foodblogger conosciuta al corso (ecco il suo blog!)
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