Insalata con senape e zenzero gari (un pastrocchio irresistibile, come certe storie)
Ci sono storie che sono dei pastrocchi.
Storie che mai dovrebbero iniziare.
Storie che iniziano per caso (anzi, per caos) e che hanno una grossa scritta sopra, al neon, lampeggiante, dove si legge - a caratteri cubitali - FERMATE, MA CHE STAI A FA?!
Storie che odorano di notti insonni, mal di testa, ansie, parole non dette, sensi di colpa, lacrime nascoste, sorrisi smorzati, speranze disilluse, caffè. E di dolore.
Sono le storie più belle, quelle dove oggi danzi, già sapendo che domani piangerai ma la felicità è un attimo, la felicità è un pizzico e così oggi danzi - al pensiero - e domani piangerai, nel ricordo...
Letto così sa di masochismo, di bondage mentale, che limita la vita e ti blocca a terra senza permetterti di spiccare un volo ma la verità è un'altra, la verità è che a noi (esseri umani) ce piace infilacce in #situazionidim**da, ci sguazziamo come girini nello stagno, salvo che poi arriva un pesce grosso e i girini se li inghiotte in un sol colpo.
E come sono pastrocchi certe storie lo è questo condimento per insalata, che ho sperimentato per caso un giorno e che ora è diventata la mia droga (mannaggia...) io ne vado pazza! Di insalata così condita potrei mangiane una ciotola piena e per una settimana di fila senza stancarmene.
Ingredenti (per due persone):
- insalata verde a piacere (rucola, songino, valeriana et similia)
- 2 cucchiai di senape medio-forte
- 2 cucchiai di zenzero gari (sarebbe lo zenzero sott'aceto di riso)
- olio extra vergine di oliva
- poco sale
- pepe
Dopo aver mondato e tagliato l'insalata che più gradite conditela con olio, un poco di sale e poi aggiungete la senape e lo zenzero gari ridotto a striscioline sottili. Pepate e mescolate con cura il tutto. Servite subito.
La lacrima che brucia
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
il vento la consuma
il nero che mi sporca
tanto poi si lava
COMMENTS