Pane e tempesta
"Ho fatto un sogno - gli disse a voce bassa.
Io e te camminavamo in montagna,
finivamo in una Nuvola alta e nera e scoppiava un gran temporale.
Cominciava a piovere [...] Tu tiravi fuori il pane fradicio e ti mettevi a ridere
E sai io cosa ti dicevo? [...]
- Piovi pure cielo nero, grandina e tu, vento, soffiaci contro!
Noi abbiamo sempre mangiato pane e tempesta.
E terremo duro."
Pane e Tempesta - di Stefano Benni
Io e te camminavamo in montagna,
finivamo in una Nuvola alta e nera e scoppiava un gran temporale.
Cominciava a piovere [...] Tu tiravi fuori il pane fradicio e ti mettevi a ridere
E sai io cosa ti dicevo? [...]
- Piovi pure cielo nero, grandina e tu, vento, soffiaci contro!
Noi abbiamo sempre mangiato pane e tempesta.
E terremo duro."
Pane e Tempesta - di Stefano Benni
Il nome di questa pizzeria gourmet ha un qualcosa di magico, di poetico, di bello e lo si capisce anche se non si conosce questo brano tratto dal libro di Stefano Benni.
E' magico perché è un locale che nasce portando con sé della poesia, oltre che promesse di qualità e gusto.
La poesia pervade Pane e Tempesta.
Le parole sopra riportate sono dipinte sulle pareti del piccolo locale, qualche tavolo per gustare in loco i loro prodotti, un bancone di legno naturale per servire e mostrare la pizza (e non solo) e delle cassette per contenere il pane fatto in casa.
La semplicità, il bello, il profumo di pane e di buono.
Alcuni sacchi di juta a decoro del soffitto, come tende che riparano dal freddo intonaco, come vele che traghettano con naturalezza.