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del Carnevale ami più i dolci che le maschere
Non mi è mai piaciuto mascherarmi.
Non sono tipo, la prendo troppo sul serio, mi pare strano doversi travestire da qualcun'altro che non sia se stessi.
Nella vita, mio malgrado però, mi è capitato spesso, e ve ne faccio solamente alcuni esempi: uno degli ultimi, da indiana, con tanto di parrucca nera con trecce, prima ancora da caramella alla fragola, a far pendant con la compagna di banco, vestita da caramella alla ciliegia (eh si, due deficienti, avete proprio ragione) ancora indietro ricordo il vestito da araba, un'originale egiziano prestato dalla zia, hawaiana alle medie e, prima ancora, verso i cinque anni, da Rossella O'Hara.
La mia infanzia carnelvalesca è stata priva di principesse e di questo ne sono ben felice, di principesse ce ne sono sempre state troppe in giro, ma da qui a vestirmi da Rossella O'Hara il passo non credo fosse breve. Come mai mia madre abbia deciso di farmi questo meraviglioso vestito in organza di seta a fiori, con tanto di cappello a larghe falde e ombrellino e decidere che ero Rossella O'Hara e non una sudista qualsiasi non l'ho mai capito.
Per fortuna la cosa non ha influito negativamente sulla mia crescita, perchè se in tante crescono principessine e finiscono a bramare ricchezze e potere io, vestita da arrivista opportunista e sudista americana, non so proprio in cosa avrei potuto evolvermi ma - sospetto - in niente di moralmente accettabile.
I dolci invece, i dolci carnevaleschi li ho sempre amati, soprattuto le castagnole, più grasse e gustose, spesso ripiene di crema.
Oggi vi posto una ricetta da adulti,che prevede la bagna nell'Alkermes, il colorato liquore tanto usato nella pasticceria anni '80.