La Cassola


Sarà da Gennaio che, mentre vado a lavoro, m'è presa ad ascoltare una notissima radio romana, che parla tutto il giorno di calcio ed in particolar modo della Roma. Io - pur essendo romanista di fatto - sono una di quelle cui,  se le chiedete chi sono i giocatori della Roma, ti fa a stento tre nomi: Totti (perché "mamma mia lo sanno tutti!"), Osvaldo e De Rossi (perché "mamma mia!" e basta).
Eppure la romanità dei conduttori, così viva e ruspante mi piace e, di mattina, mi traghetta fino all'ufficio.
Qualche tempo fa in trasmissione era intervenuto uno sponsor, il ristorante Kosher "Nonna Betta" situato nel Ghetto di Roma, famoso per i carciofi alla giudia che hanno conquistato anche Antony Bourdain (mica un turista a caso eh!). Tra le chiacchiere avevan dato una ricetta che subito mi aveva incuriosito, quella della Cassola appunto, un dolce semplice ma buono, della tradizione culinaria ebraica. 
Purtroppo cambiando cellulare ho perso la ricetta che mi ero prontamente appuntata, ma la mia faccia tosta m'ha portata a scrivere al ristorante stesso chiedendo aiuto. E in aiuto è arrivato niente po po di meno che  il proprietario di Nonna Betta, Umberto Pavoncello che mi ha gentilmente mandato la ricetta che oggi son qui a passare a voi. 
Ingredienti (per due persone): 
  • 100 gr di ricotta (come consiglia lo stesso Umberto, sarebbe meglio usare quella di pecora che ai tempi del Ghetto era la più usata perché più facile da reperire)
  • un cucchiaio di zucchero
  • un uovo
  • cannella
  • un pizzico di sale
  • uvetta (opzionale per la versione "ricca")
Amalgamate bene tutti gli ingredienti partendo dalla ricotta, aggiungendo poi lo zucchero, l'uovo, il sale, una spolverata di cannella e - volendo - l'uvetta (che preventivamente dev'essere ammollata in acqua calda e poi strizzata bene prima di essere aggiunta al composto).
Ne uscirà una crema fluida che io, personalmente, ho versato in due cocottine da crema catalana precedentemente imburrate. 
Cuocete in forno a 180° fino a quando ha un colore giallo caldo con zone più scure.
nota: io l'ho cosparsa di zucchero a velo per renderla più graziosa alla vista (diciamo che le zone scure ehm...erano troppe).

'Cause life is beautiful that way

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