Pandoro con crema di pistacchio


Tante, ma veramente tante settimane fa, avevo acquistato a un evento romano tenutosi all'Eur una meraviglia di crema di pistacchio. Si tratta di una morbida e voluttuosa pasta verde conservata in un bel vasetto di vetro e protetta da uno strato di olio evo.
Il fatto è che dopo averla assaggiata, comprata e portata a casa l'ho guardata per settimane, nell'attesa di decidere come fruttarla. Con l'avvicinarsi delle festività natalizie ho provato a chiedere idee e suggerimenti su Twitter e su Instagram e questi non sono mancati. Alla fine avevo optato per una cheesecake ricoperta di crema di pistacchi ma poi, al solo pensiero della quantità di dolciumi ricevuti e già pronti per essere scartati, ho desistito e la scelta è quindi ricaduta sulla semplicità. La semplicità di accostare in una graziosa ed essenziale mini ciotolina di vetro la giusta quantità di crema da spalmare poi, autonomamente, sulla fetta di pandoro servita.
Questa di oggi quindi, non è una ricetta, ma più che altro un'idea, perché a volte un dolce semplice come può essere una Torta Paradiso o un Pandoro, può essere arricchito con una crema, al pistacchio o al limoncello tanto per suggerirne un paio, ed  esser servito così, come dolce destrutturato, per lasciare che sia il commensale, da solo, a creare il suo dessert, che sarà diverso da quello degli altri ospiti, a seconda che la crema venga mangiata a parte, per prima, in ultimo o insieme alla torta scelta.
So che a volte parlo come un libro di Sociologia e chiedo venia per questo ma...provate a pensare...il discorso non fa una piega (come tutte le strampalate, banalissime ma sacrosante teorie di noi sociologi).

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